Elle Decor – L’agenda delle mostre da vedere a fine settembre in tutta Italia
Di Silvia Airoldi
Pittura, scultura, video, installazioni e interventi site specific, ma anche disegno e opere su carta, fotografia e docu-film, open studio e progetti diffusi. I mille volti dell’arte contemporanea in 13 appuntamenti in gallerie, sedi museali e luoghi insoliti
L’agenda delle mostre di fine settembre ci accompagna in tutta Italia, tra gallerie, sedi museali e luoghi insoliti, per lasciarci conquistare dall’arte contemporanea che si svela nei suoi mille volti e linguaggi espressivi. Le esposizioni di questa settimana toccano l’ambito della pittura, rendendo omaggio uno degli esponenti di rilievo nel panorama dell’informale italiano; esplorando le diverse modalità del dipingere di tre giovani artisti che appartengono alla scena artistica emergente; o ancora trovano riferimenti nel mondo fiabesco, ricorrendo a un immaginario gotico-agrodolce che gioca sul registro del grottesco. Non mancano i progetti espositivi che vedono protagonisti il disegno, in versione bianco e nero oppure site specific e ancora opere su carta di un autore giapponese, che riflettono sulla fugacità del tempo. Gli appuntamenti del mese danno spazio alla scultura con un’artista che, attraverso i suoi lavori, punta l’attenzione sugli aspetti del ritmo, della ripetizione e della composizione, nonché della distorsione e riflessione visiva; un altro interprete emergente, invece, intende la pratica scultorea come un’astrazione sociale con radici profonde nelle sue origini sudafricane. Imperdibile, tra le proposte della settimana, è la mostra dedicata a un’artista, poetessa e performer nota con il suo pseudonimo maschile e per le sue opere che indagano il potere del linguaggio, l’espressività del corpo, l’identità della donna, il ruolo della memoria storica individuale e collettiva. Primo fra tutti il suo ‘alfabeto’, uno dei lavori più noti della stagione dell’arte femminista degli anni Settanta. E poi, ancora, le mostre di settembre si occupano di contenuti insoliti, come il progetto espositivo che delinea un mondo vicino al collasso o un rifugio per il futuro attraverso le opere di quattro artiste. Infine l’arte contemporanea è il fil rouge di eventi, anche in location insolite, tra interventi site specific, progetti diffusi, open studio e un docu-film che racconta la storia di una galleria e gli artisti che hanno contribuito a scriverla.
Tre modi per dire la stessa cosa, Milano
Martina Cassatella, Roberto de Pinto e Emilio Gola sono i protagonisti della collettiva, a cura di Antonio Grulli, presentata da ArtNoble Gallery, incentrata, come recita il titolo, su tre modi di dire la stessa cosa, ovvero pittura. Usciti dall’Accademia di Brera i tre giovani pittori, espressione della scena artistica emergente, si caratterizzano per la modalità differente di dipingere, accomunati, però, dallo stesso comune spirito. La pittura di Martina Cassatella è fatta di mani, luce e capelli, che l’artista declina e ricombina diversamente in ognuno dei suoi quadri. Attraverso quei tre elementi è possibile esplorare come la pittura riesca a farsi forma plastica, il colore diventi un nucleo di luce, e come la linea astratta possa creare intense figure fantasmatiche, spiega il curatore. Le tele di Roberto de Pinto sono popolate da corpi provenienti dal mediterraneo profondo e rappresentano alter-ego del pittore, oziosi, immersi nell’acqua o all’ombra della vegetazione. Mentre le tecniche utilizzate, l’encausto e i pastelli, “si fanno erotica della pelle, delle abbronzature, delle ombre sui corpi”, scrive Grulli nel testo che accompagna la mostra. Infine, per Emilio Gola la pittura è punto, linea e superficie. I corpi degli amici definiscono, nella loro rappresentazione sulle tele, delle costellazioni in continua riformulazione. I motivi pittorici ricorrenti sono resi con texture realizzate attraverso l’utilizzo di strumenti estranei alla pittura, a cui si aggiungono linee cariche di energia cinetica che esprimono le dinamiche corporee e superfici pittoriche con cui si si esaltano le linee e i punti delle texture, commenta ancora il curatore. Fino al 24 novembre.
READ FULL ARTICLE